Chiedilo a loro

In questi giorni, preparando il mio contributo su dossier catechista (di novembre… lavoriamo con un certo anticipo!), ho cercato i volti della Chiesa accogliente nel sito dedicato all’8 per mille. Ho trovato tante storie presentate in video, foto e reportage di giovani giornalisti. Ne ho selezionate alcune, che riporto sotto. Ma la Buona notizia è che non sono pubblicità più o meno truccate, come ci ha abituato la tivù, ma storie vere raccontate con garbo e arte. Storie vere, di una Chiesa vera. Forse non abbastanza diffusa, ma indubbiamente luce del mondo e sale della terra. Grazie, a tutti loro.

Palermo – Tra i vicoli, le piazze, i vecchi palazzi e i banchi del mercato di Ballarò c’è il giardino di Madre Teresa. E’ un asilo ma è anche molto di più. E’ un punto di riferimento per le famiglie di immigrati che abitano il quartiere. Un luogo dove tanti giovani volontari italiani spendono una parte del loro tempo libero. E’ un esempio di come i bambini di paesi diversi possono vivere e crescere insieme.
Milano – In periferia, nei quartieri di Barona e Gratosoglio, un sacerdote ispirato dall’opera di don Milani decide di creare qui una scuola popolare per ragazzi e ragazze in difficoltà. E’ una sfida al giudizio sommario di chi considerava quei ragazzi persi. Una sfida da vivere ogni giorno.
Roma – La Mensa dei Poveri di Colle Oppio è una delle mense Caritas più antiche della città. Operatori e volontari lavorano per offrire ogni giorno 500 pasti a 500 esseri umani. Italiani e stranieri, giovani e anziani, uomini e donne. Entrano qui portandosi dietro tutto il peso della loro vita… e spesso escono con un sorriso.
Rovereto (Tn) – C’è chi non ha più casa né patria. Le sua storia parla di abbandono e tristezza, di solitudine, fame e freddo. Ai fratelli e sorelle di strada è dedicata l’opera della Fondazione Comunità solidale. Una catena umana che offre rispetto, accoglienza e amicizia a chi di queste parole non conosce quasi più il suono.
Salvador de Bahia (Brasile) – Le cartoline del passato non sono così diverse oggi. Grandi favelas impenetrabili, bambini a piedi nudi, mani di ragazzi armati di pistole, ragazze adolescenti costrette nelle strade, famiglie intere destinate a vivere in case grandi come un letto. Senza acqua, luce, fogne. Di fronte a queste immagini è facile girare le spalle, pensare che cambiare sia impossibile. Ma alcuni scelgono di non arrendersi.
Nisida (Napoli) – Il momento più difficile per un ragazzo che finisce di scontare la pena in un carcere minorile è quello dell’uscita. Sognato per mesi, a volte per anni, spesso si trasforma in una grande delusione. Fuori dal cancello lo attendono diffidenza e ostacoli che spesso lo portano a sbagliare ancora. Ma i detenuti di Nisida possono contare su don Fabio.

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